"Inciampo e cado dal muro di un giardino. In ospedale mi riparano la spalla destra fratturata con undici viti e una nuova protesi, tutte in prezioso titanio. Ma dopo cinque mesi di fisioterapia intensiva non riesco ancora a usare la mano destra per dipingere. Cosa devo fare? Arrendermi alla disperazione e alla rassegnazione? Mai! Decido di dipingere con la mano sinistra. Le punte delle dita e il palmo della mano diventano i miei strumenti principali, il colore acrilico il mio mezzo espressivo.

Rompendo con il mio approccio abituale alla pittura, abbandono tutto ciò che mi era familiare. Entro in un territorio vergine, fino ad allora sconosciuto. Mi apro al gioco libero con tutto ciò che è.

I miei nuovi dipinti sono più coraggiosi. Nessuna paura di fallire; solo lasciarsi andare, fidandosi del mio Sé libero e creativo".

“Lascio questi dipinti senza titolo per consentire allo spettatore di dare la propria interpretazione basata sulle proprie emozioni. Fallo ora! E non giudicarti”.

Ursula